Il primo passo per la salute è la prevenzione, uno degli strumenti migliori per tenere sotto controllo l’insorgere di quasi tutte le patologie sono le analisi.
Gli esami necessari da effettuare sono:
- EMOGLOBINA GLICATA o GLICEMIA;
- COLESTEROLO TOTALE o COLESTEROLO HDL;
- TRIGLICERIDI;
- CREATININEMIA;
- EMOCROMO;
- TRANSAMINASI ALT AST / GOT E GPT o MICROALBUMINURIA;
- ESAME URINE.
I risultati dovranno essere portati dal proprio medico curante che se riterrà necessario vi prescriverà una visita diabetologica. Sarà la prima visita diabetologica a confermare la presenza di diabete, che sia di tipo 1, di tipo 2 o gestazionale, e/o a valutare eventuali complicanze in essere: neuropatia, retinopatia, piede diabetico ecc.
Cosa portare alla visita diabetologica:
- Il tuo glucometro
- Il tuo diario delle glicemie (cartaceo o digitale – su app per dispositivo mobile)
- L’elenco dei farmaci che assumi, con indicazione delle dosi
- Scrivi un elenco di domande che vuoi porre al diabetologo, comprese eventuali preoccupazioni come problemi emotivi, stress o cambiamenti delle tue condizioni di salute
Durante la visita diabetologica:
- Rispondi alle domande del tuo medico in modo onesto ed esauriente.
- Per avere un quadro clinico quanto più chiaro ed esaustivo, il paziente viene sottoposto a un esame clinico completo in cui vengono controllati parametri come peso, altezza, circonferenza addominale, pressione arteriosa;
- Per prevenire la complicanza più invalidante del diabete, il piede diabetico, vengono inoltre valutati il collo, l’apparato cardiorespiratorio, gli organi addominali e verificate le condizioni circolatorie di gambe e piedi, con la sensibilità al tatto e alle variazioni di temperatura e con i riflessi osteo-tendinei, nei quali il movimento di risposta (contrazione involontaria, brusca e breve di un muscolo) si ottiene in seguito a uno stimolo (leggera percossa) portato su un tendine o su un osso;
- Se hai dubbi, chiedi ulteriori spiegazioni e chiarimenti che ti aiutino a comprendere meglio la tua condizione.
- I dati raccolti servono al medico diabetologo per impostare la terapia (cadenze e modalità dell’automonitoraggio della glicemia, verifica della pressione arteriosa) e valutare i presidi più opportuni (lancette pungidito, strisce reattive per glucometro) sulla base delle condizioni e dello stile di vita del paziente;
- Il medico cerca di fornire linee guida sull’alimentazione e sull’attività fisica da seguire e fissa infine le date e le modalità dei controlli successivi, prescrivendo esami di laboratorio e strumentali per monitorare l’andamento della malattia.
Inoltre, il diabetologo si può occupare di educare il paziente a svolgere in maniera corretta le misurazioni da effettuare con regolarità a casa.
Esami fondamentali da fare ogni anno:
- Emoglobina glicata (o glicosilata): misura l’andamento della glicemia nel tempo, registrando la media delle glicemie degli ultimi tre mesi; il valore normale è sotto il 6%; se si resta sotto il 7%, significa che il soggetto con diabete ha un buon controllo metabolico, essenziale per prevenire le complicanze; sopra il 7%, invece, significa che non c’è adeguato controllo metabolico e quindi si accentua il rischio di complicanze (rischio che ovviamente aumenta con l’innalzamento del valore della emoglobina glicata). Andrebbe fatto almeno una volta l’anno, ma per controllare il diabete con il dovuto scrupolo, è bene eseguirlo anche più spesso (alcuni diabetologi consigliano di farlo ogni tre mesi).
- Microalbuminuria: misura la presenza di una proteina, l’albumina, nelle urine: se nel lasso di 24 ore è minima (o comunque inferiore a 15 mg), la situazione si considera normale; se la quantità è superiore, significa che esiste una microalbuminuria e di conseguenza qualche possibile problema ai reni, con rischio di sviluppo di una nefropatia. In caso di alti livelli di albumina nelle urine, si parla di macroalbuminuria. L’esame va eseguito ogni 6-12 mesi (una-due volte l’anno). Opportuno eseguire annualmente anche l’esame della creatinina nel sangue (creatininemia), per verificare la capacità dei reni di depurare il sangue esercitando la loro funzione di filtro: quando il livello di creatinina nel sangue è alto, significa che vi sono problemi nella capacità di filtrazione dei reni.
- Colesterolo: almeno una volta l’anno è bene controllare l’andamento del profilo lipidico (colesterolo totale, colesterolo Hdl e trigliceridi). Se i valori sono fuori norma, il rischio è quello di un danno alle arterie, con formazione di una placca aterosclerotica che può produrre gravi problemi cardiovascolari (a partire dall’infarto). Il colesterolo totale deve rimanere sotto i 190 mg/dl, il colesterolo “cattivo” (Ldl) non deve superare i 100 mg/dl; quello cosiddetto “buono” (Hdl, che protegge da rischi cardiovascolari) deve essere superiore a 40 mg/dl nell’uomo e a 50 nella donna; i trigliceridi devono rimanere sotto i 150 mg/dl.
- Elettrocardiogramma: le persone con diabete hanno un maggiore rischio di incidenti cardiaci, a partire dall’infarto; elettrocardiogramma basale e dopo sforzo, controllo dei polsi periferici, individuazione di eventuali soffi vascolari andrebbero eseguiti ogni anno.
- Piedi: ogni anno è bene verificare la sensibilità del piede (che si riduce in caso di neuropatia): l’esame si esegue utilizzando un diapason da accostare al piede.
Controllo frequente:
- Pressione: la pressione troppo elevata può essere causa di problemi a tutti i principali organi (cuore, cervello, reni e occhi) e deve perciò essere tenuta sotto controllo; spesso infatti il diabete è associato a ipertensione.
Ogni due anni:
Fondo dell’occhio: per prevenire la retinopatia, una delle principali e più gravi complicanze del diabete, è opportuno eseguire, almeno ogni due anni, l’esame del fondo dell’occhio, sia in caso di diabete di tipo 1, sia nel tipo 2. I controlli vanno fatti più frequentemente se si riscontrano problemi.
I moduli e le tempistiche possono variare nel tempo ed in base al comune di appartenenza, chiedere comunque spiegazioni al proprio medico di famiglia ed alla struttura sanitaria.